Il tuo neonato dorme abbastanza? Sta acquisendo delle buone abitudini di sonno?
Disturbi del sonno nei neonati: rispondi alle domande del test ed impara ad interpretare i segnali del tuo bambino.

Disturbi del sonno nei neonati
I disturbi del sonno nei neonati sono molto frequenti e non sempre richiedono l’intervento di un esperto.
I neonati alla nascita hanno un loro ritmo sonno/veglia e non conoscono la differenza giorno/notte. Generalmente dormono per molte ore al giorno e si addormentano sempre in una fase del sonno agitato (REM), che rappresenta il 50-60% del sonno totale. E’ importante che i genitori conoscano e riconoscano i segnali che invia il proprio cucciolo, anche mentre dorme, in modo da rispettarne il più possibile i bisogni.
Il bisogno di nutrimento dei neonati li spinge a svegliarsi ogni due ore circa anche di notte, ma ogni bambino è diverso ed è importante seguire sempre le indicazioni del pediatra di riferimento.
Una raccomandazione speciale è quella di seguire sempre le raccomandazione anti SIDS.
I neonati: impariamo a conoscerli
Una delle difficoltà maggiori nel diventare genitori è quella di riuscire a sintonizzarsi con il proprio bambino, per capire cosa sta passando. Le emozioni che si provano dopo il parto, la stanchezza, i nuovi ruoli, le responsabilità, spingono i neo genitori a voler imparare il prima possibile le proprie competenze. Ma qual è il vissuto di un neonato?
Quando nascono i bambini vengono travolti da tutta una serie di nuove sensazioni e bisogni e insegnar loro a conoscerli e gestirli è un compito che richiede molto impegno. Quando erano nel grembo materno si sono sentiti pienamente soddisfatti per nove mesi. Mangiavano quando avevano fame, si muovevano quando volevano curiosare nel loro piccolo spazio, si sentivano sempre protetti, senza conoscere i fastidi.
Dopo il parto sperimentano per la prima volta la mancanza di contenimento, la fame, il sonno. Per molti mesi, detti di esogestazione, il neonato rimarrà totalmente dipendente dai genitori per soddisfare qualsiasi bisogno primario.
La relazione che si instaura tra bimbo e genitori fin dai primi mesi getterà le basi per il modello di relazioni che lui instaurerà nella sua vita con il resto del mondo. Si sente spesso parlare di “relazione di attaccamento”, ma cos’è nella pratica? Cosa vuol dire?
L’attaccamento è la capacità del genitore di capire i bisogni del proprio figlio
e rispondervi in modo responsivo.
I neonati: come comunicano
Come comunica un neonato di tre giorni, uno di tre mesi o uno di nove mesi i propri bisogni? Attraverso il sorriso o attraverso il pianto.
Alla nascita non possiamo parlare di “emozioni”, perchè queste prevedono la capacità di attribuire un significato a quello che accade, ma di stati di benessere o di malessere.
Molti genitori sono spaventati dal pianto dei loro bambini e pensano subito che ci sia qualcosa che non va. Nei primi giorni di vita è difficile distinguere il pianto dei neonati, per capire se hanno fame, sonno, dolori o vogliono semplicemente essere abbracciati. Dalla seconda settimana i genitori iniziano a notare delle differenze nel tono, nell’intenzione e piano piano imparano a soddisfare la richiesta specifica.
“Il suono di un bambino che piange calamita l’attenzione di un adulto in un modo che non ha eguali” Katie Young, psichiatra
Il pianto è per molti genitori un elemento di disturbo, una condizione da evitare. Ma il neonato non ha altri strumenti per richiamare l’attenzione dei propri genitori, se non il pianto e lo usa, lo usa moltissimo! È importante riuscire a comprendere che il pianto è comunicazione.
“Piangendo il neonato comunica e richiede la presenza del genitore, stimolandolo a interagire e instaurando così una relazione con chi si prende cura di lui. È questo il suo primo contatto con il mondo circostante. La risposta che ne riceverà influenzerà profondamente il suo futuro sviluppo neurale e, quindi, emotivo e anche sociale” Paola Venuti, psicologa
Grazie al pianto il neonato comunica ai genitori i propri bisogni e loro, rispondendovi, trasmettono vicinanza e sicurezza. Questo aspetto sarà fondamentale per l’instaurarsi di un buon legame di attaccamento e quindi anche per il senso di sicurezza di sè. Con il passare dei mesi sarà più semplice interpretare il pianto e quindi intervenire in modo appropriato.
Quando si parla di disturbi del sonno nei neonati?
È abbastanza naturale che i bambini debbano adattare il loro ritmo sonno-veglia al cambiamento del giorno e della notte durante i primi mesi di vita.
Se non si stabilisce alcun ritmo, soprattutto dalle quattro settimane di vita, il bambino non riuscirà a calmarsi, spesso avrà difficoltà ad addormentarsi e si sveglierà in modo energico con pianti o urla. In questi casi si parla di problemi di sonno. Naturalmente i genitori dovrebbero rivolgersi al medico per qualsiasi dubbio durante i primi mesi di vita e chiedere aiuto se sono preoccupati per il comportamento notturno del loro bambino o se la tensione è troppo forte per loro.
Le cause dei problemi di sonno nei neonati
Le cause dei problemi di sonno nei neonati e nei bambini possono essere molteplici. A volte i problemi sono di origine fisica (ad esempio l’immaturità nei bambini prematuri), a volte si tratta di una malattia organica (ad esempio problemi di reflusso). In alcuni casi è semplicemente una questione di stress. A volte anche i fattori ambientali (rumore, luce, fumo) giocano un ruolo importante.
Tuttavia tutte queste cause sono relativamente rare. Nella maggior parte dei casi, i problemi di sonno persistenti sono il risultato di abitudini di sonno scorrette.
Come risolvere i problemi di sonno nei neonati?
Alcune informazioni e conoscenze possono aiutare a gestire i problemi di sonno dei neonati:
- informazioni sullo sviluppo del sonno e sulle abitudini di sonno dei bambini
- informazioni sulle caratteristiche particolari dei disturbi del sonno nei bambini in base alle età
- strutturazione della routine quotidiana
- riconoscimento tempestivo dei segnali di stanchezza
- sviluppo di un rituale del sonno individuale
In alcuni casi i problemi del sonno non sono legati ad un solo fattore e quindi la loro risoluzione richiede l’intervento di un esperto. Le consulenti del sonno dei neonati possono intervenire facilmente attraverso piccoli cambiamenti comportamentali e ottenere ottimi risultati in pochi giorni.