Test del sonno: il mio bambino dorme abbastanza?
Sonno agitato bambini 3 anni: Avete il dubbio che il vostro bambino soffra di disturbi del sonno? Questo breve test ti permettere` di scoprire se è necessario aiutare il tuo bambino a dormire meglio.

Sonno agitato bambini 3 anni: tre tipici problemi di sonno
Il sonno agitato dei bambini di 3 anni può avere 3 principali cause. I problemi di sonno sono più comuni nei bambini fino a 4 anni. Se i bambini non dormono abbastanza, spesso sono difficili da gestire anche durante il giorno: fanno i capricci o si lamentano molto.
1. Sonno agitato bambini 3 anni: il bambino si sveglia di notte
I bambini che si svegliano una o più volte a notte sono dei bambini perfettamente normali. I micro risvegli notturni sono infatti fisiologici e non ci si può aspettare di eliminarli con una bacchetta magica. Ciò che si può realisticamente fare per dormire tutti più sereni, è gradualmente accompagnare e sostenere i nostri bambini affinché gestiscano al meglio questi risvegli. L’obiettivo è intervenire correttamente ed efficacemente per farli durare il meno possibile e garantire ai nostri figli una buona qualità del sonno.
È stato dimostrato che la principale ragione per cui i bambini tendono a prolungare molto i loro risvegli notturni è quasi sempre legata alla loro modalità di addormentamento. Questi bambini, com’è normale che sia, tendono infatti a ricercare di notte la stessa modalità di addormentamento che è stata usata per la messa a nanna. Per esempio, se i genitori tendono a sedersi accanto a letto del loro bambino, gli tengono la mano o si sdraiano accanto a lui fino all’addormentamento è normale che di notte il bambino ricerchi la stessa modalità per riaddormentarsi. Queste modalità di addormentamento non rappresentano di per sé un problema, lo diventano solo quando il bambino si sveglia continuamente durante la notte e non riesce a riaddormentarsi rapidamente. È a questo punto che il genitore deve chiedersi: tenergli la mano per addormentarsi è veramente utile al mio bambino, oppure sembra utile ma in realtà è la causa dei disturbi del sonno di mio figlio?
Molti genitori a questa età sono pronti ad accompagnare il proprio bambino ad acquisire un’autonomia maggiore nella gestione del sonno. Questo non significa lasciare il vostro bambino da solo, in preda al panico e uscire dalla stanza. Nessun bambino dovrebbe essere lasciato solo a piangere fin quando non si addormenta. Abituare gradualmente il bambino ad addormentarsi in autonomia significa fare un passo alla volta e sostenerlo per farlo arrivare a questa autonomia. Significa dimostrargli affetto, stargli accanto e staccarsi gradualmente rassicurando il nostro bambino che siamo sempre lì per lui. Garantire una buona qualità del sonno al nostro bambino significa mettere al primo posto il suo benessere.
2. Il bambino mette alla prova i genitori e testa i loro limiti all’orario della nanna
Tra i 2 anni ed i 3 anni i bambini vivono una fase chiamata: i terribili 2 o i terribili 3. Si tratta di una fase molto faticosa per i genitori, ma assolutamente naturale e fondamentale per lo sviluppo del bambino. Questa fase di affermazioni di sé stesso e di capricci ha degli effetti su tutte le sfere della vita diurna e notturna del bambino. Ecco perchè molti genitori con bambini di questa età, anche se finora hanno dormito a meraviglia, si possono ritrovare per la prima volta confrontati con capricci e battaglie per la messa a nanna.
“La sera, all’improvviso, vuole bere qualcosa, mangiare qualcosa o alzarsi di nuovo a letto, anche se in realtà dovrebbe essere stanco e pronto per la nanna” è questa la frase che sentiamo dire a moltissimi genitori. Questo particolare fenomeno in cui il bambino richiama più volte il proprio genitore al capezzale del letto per posticipare il momento della nanna si chiama “sindrome da richiamo”.
Il bambino non sta facendo altro che vedere fino a che punto i genitori sono disposti a cedere, fino a che punto le regole come “si dorme nel proprio letto e si fa la nanna presto” siano flessibili e modificabili. In questo caso, i genitori possono spiegare ai loro figli in modo amichevole ma deciso quando è ora di mangiare e quando è ora di dormire. Durante il giorno i bambini dovrebbero anche fare abbastanza esercizio fisico e la sera dovrebbero essere preparati per andare a letto con l’aiuto di un tranquillo rituale della buonanotte.
3. Il bambino non riesce ad addormentarsi, perché prima di andare al letto ha troppi pensieri
I bambini più crescono e più sono consapevoli di ciò che avviene durante la giornata. Sperimentano nuove paure e nuove frustrazioni e la sera può a volte essere difficile elaborare tutte queste nuove emozioni e trovare la giusta calma e serenità per addormentarsi. In pratica, non appena i bambini sono in grado di preoccuparsi delle cose, spesso anno difficoltà ad addormentarsi.
I genitori dovrebbero quindi offrire al bambino la possibilità di parlare e di sfogarsi durante il giorno. Per molti genitori la domanda ‘Che cosa hai fatto oggi?’ viene fuori solo la sera prima di andare a letto. Questo non va bene se le preoccupazioni si accompagnano all’ora della messa a nanna perché, in caso il bambino fosse preoccupato o ansioso per l’argomento trattato, non riuscirà più ad addormentarsi.
Conseguenze e rischi di una mancanza permanente di sonno
Se un bambino dorme troppo poco in modo permanente, questo è un fattore di rischio per le malattie. Ad esempio, le infezioni si verificano più frequentemente perché il sistema immunitario è indebolito. In casi estremi, la mancanza di sonno può influire anche sullo sviluppo: potrebbe causare ritardi sia nello sviluppo emotivo che fisico.
Lo scarso sonno non è solo associato a un maggiore rischio di malattia, ma può anche essere un segno di malattia. Se il bambino dorme quindi molto meno – o addirittura molto di più – di quanto raccomandato per la sua età, i genitori dovrebbero portarlo dal medico.
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